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Venlafaxin retard Zentiva®
Che cos'è Venlafaxin retard Zentiva e quando si usa?
Venlafaxin retard Zentiva è un antidepressivo appartenente a un gruppo di medicamenti denominati inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI). Venlafaxin retard Zentiva contiene il principio attivo venlafaxina che influisce sulla funzione di particolari sostanze presenti nell'organismo destinate alla trasmissione degli stimoli nervosi nel cervello (soprattutto la noradrenalina e la serotonina) e conseguentemente ha l'effetto di migliorare l'umore in caso di depressione e di altre patologie come ad es. gli stati d'ansia.
Venlafaxin retard Zentiva capsule vanno assunte una volta al giorno. Retard indica un rilascio prolungato del principio attivo.
Venlafaxin retard Zentiva si usa negli adulti per la terapia dei disturbi dell'umore di differente gravità e dovuti a cause diverse. Venlafaxin retard Zentiva è indicato anche per il trattamento del disturbo d'ansia generalizzata, del disturbo d'ansia sociale (paura patologica di situazioni di tipo sociale) e di disturbi di panico. Venlafaxin retard Zentiva può inoltre prevenire la ricomparsa di sintomi depressivi o la manifestazione di nuovi episodi. Il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva è indicato anche per pazienti anziani.
I disturbi dell'umore sono caratterizzati in particolare da abbattimento, tristezza, infelicità, esaurimento, scarsa considerazione di sé e sensi di colpa, rallentamento dell'attività mentale, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, sensazione di malattia, mancanza di interesse per le attività quotidiane, eccitazione e/o ansia. Un adeguato trattamento della depressione o del disturbo d'ansia è importante per poterla aiutare a riprendersi da essi. Senza un trattamento, il suo disturbo potrebbe persistere, potrebbe aggravarsi e potrebbe essere più difficile da trattare.
In generale l'effetto di Venlafaxin retard Zentiva si manifesta dopo 1-4 settimane.
Su prescrizione medica.
Quando non si può assumere Venlafaxin retard Zentiva?
In caso di accertata ipersensibilità a una delle sostanze contenute in Venlafaxin retard Zentiva.
Venlafaxin retard Zentiva non deve essere assunto né insieme ai cosiddetti inibitori delle MAO (impiegati, tra l'altro, nel trattamento delle depressioni o del morbo di Parkinson), né durante le prime due settimane successive al termine della terapia con essi, poiché questa associazione può causare gravi effetti collaterali. Tra l'interruzione della terapia con Venlafaxin retard Zentiva e l'inizio di quella con un inibitore delle MAO devono trascorrere almeno 7 giorni. Una terapia sostitutiva può venire intrapresa solo sotto stretto controllo medico.
Venlafaxin retard Zentiva non può essere somministrato ai bambini e agli adolescenti al di sotto dei 18 anni.
Quando è richiesta prudenza nella somministrazione di Venlafaxin retard Zentiva?
Assunzione di Venlafaxin retard Zentiva con altri medicamenti/sindrome da serotonina
Durante il trattamento con la venlafaxina può manifestarsi una condizione potenzialmente letale, la cosiddetta sindrome da serotonina (seri cambiamenti a livello cerebrale, muscolare e del tratto digerente provocati da valori elevati di serotonina nel corpo), in particolar modo in concomitanza con l'assunzione di altri medicamenti che influiscono sui livelli di serotonina. Si tratta di medicamenti per il trattamento dell'emicrania, i cosiddetti triptani, medicamenti contro la depressione, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI) e antidepressivi triciclici, anfetamine, metilfenidato (medicamento per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD)), litio, oppioidi come gli analgesici tramadolo, fentanil, buprenorfina e tapentadolo, il medicamento per la tosse destrometorfano e metadone, preparati a base di erba di San Giovanni (medicamento vegetale contro le depressioni lievi), gli inibitori delle MAO (tra cui l'antibiotico linezolide e il blu di metilene) e i supplementi a base di triptofano (in caso di disturbi del sonno e depressione).
Informi il suo medico se assume o intende assumere altri medicamenti, tra cui anche medicamenti vegetali o integratori alimentari. La sindrome da serotonina può manifestarsi con una combinazione di alcuni dei seguenti sintomi: riflessi iperattivi, tremori, perdita di coscienza, crampi muscolari, irrequietezza, paura, vaneggiamenti, irascibilità, delirio e coma, aumento dei battiti cardiaci, rapidi cambiamenti della pressione sanguigna, aumentata temperatura corporea, nausea, vomito e diarrea. Si rivolga immediatamente al suo medico qualora dovessero manifestarsi tali sintomi.
Anche in caso di assunzione concomitante con Venlafaxin retard Zentiva dei seguenti medicamenti è richiesta prudenza e lei dovrà informare il suo medico se assume medicamenti contenenti i seguenti principi attivi: ketoconazolo (infezioni da funghi), aloperidolo, risperidone e clozapina (cosiddetti neurolettici contro patologie psichiatriche), metoprololo (pressione sanguigna elevata e disturbi cardiaci), cimetidina (iperacidità dello stomaco), medicamenti come sedativi e medicamenti contro la depressione. Poiché si possono verificare delle interazioni, se necessario il suo medico adeguerà la dose in modo opportuno.
Venlafaxin retard Zentiva non deve essere assunto in concomitanza con inibitori dell'appetito. Informi il suo medico se assume medicamenti contro l'AIDS.
Venlafaxin retard Zentiva non deve essere assunto né contemporaneamente, né durante i primi mesi successivi all'interruzione di medicamenti contro disturbi del ritmo cardiaco contenenti il principio attivo amiodarone.
Non assuma alcol durante il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva, poiché ciò può causare stanchezza estrema e stato di incoscienza. L'uso concomitante con alcol e/o determinati medicinali può peggiorare i sintomi della depressione e di altre patologie, come i disturbi d'ansia.
Pensieri di suicidio e aggravamento della sua depressione o del suo disturbo d'ansia
Se è affetto da depressione e/o soffre di disturbi d'ansia, talvolta potrebbe pensare di procurarsi delle ferite o di suicidarsi. Tali pensieri durante il primo impiego di antidepressivi possono presentarsi con forza maggiore, poiché questi medicamenti necessitano di un qualche tempo (2 settimane o più) affinché possano agire. La comparsa di tali pensieri è più probabile se si sono manifestati in lei già in passato o se lei è un giovane adulto. Alcuni dati ottenuti da studi clinici hanno dimostrato che, durante l'assunzione di antidepressivi, giovani adulti di età inferiore a 25 anni possono presentare un rischio maggiore di comportamento suicidario. Nel caso in cui dovesse avvertire un peggioramento dei sintomi della depressione consulti subito il suo medico.
Aggressività ed episodi maniacali
Informi il suo medico se in passato ha manifestato comportamenti aggressivi, se la sua anamnesi comprende episodi maniacali (sensazione di essere ipereccitati o euforici) o un disturbo bipolare (alternanza di depressione e mania) o se qualcuno della sua famiglia ha mai manifestato questi disturbi.
Crisi epilettiche
Informi il suo medico se soffre di crisi epilettiche (epilessia). Se durante il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva si verificano crisi epilettiche, deve informare subito il suo medico e interrompere l'assunzione di Venlafaxin retard Zentiva.
Disturbi della funzionalità renale ed epatica
Nei pazienti affetti da disturbi della funzionalità renale ed epatica la terapia deve essere eseguita sotto controllo medico e la dose deve eventualmente essere ridotta secondo le sue indicazioni. Ai pazienti dializzati viene somministrata una dose ridotta del 50%.
Disturbi cardiovascolari
Venlafaxin retard Zentiva deve essere utilizzato con cautela nei pazienti affetti da patologie cardiache.
Informi il suo medico se sa di soffrire di patologie cardiache o ha un battito cardiaco irregolare o rallentato (aritmie cardiache), se ha avuto di recente un infarto cardiaco o ha un'anomalia nell'elettrocardiogramma (ECG), chiamata «prolungamento del tempo QT».
In dipendenza della dose possono manifestarsi aumenti della pressione sanguigna. Per questo motivo è indicato un controllo regolare della pressione sanguigna. Informi il suo medico se soffre di pressione sanguigna elevata.
Secchezza della bocca
Oltre il 10% dei pazienti trattati con la venlafaxina riporta secchezza della bocca. Ciò può aumentare il rischio di carie. Pertanto dovrà porre particolare attenzione all'igiene dentale.
Emorragie
In pazienti predisposti, durante il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva, possono comparire più frequentemente emorragie della cute o delle mucose. Informi il suo medico se ha la tendenza a sviluppare ecchimosi o a sanguinare facilmente (precedenti disturbi della coagulazione) o se assume altri medicamenti che possono aumentare il rischio di emorragie o se è incinta (cfr. la rubrica «Si può assumere Venlafaxin retard Zentiva durante la gravidanza o l'allattamento?»).
Colesterolo alto
Informi il suo medico se soffre di un aumento dei valori del colesterolo.
Glaucoma
I pazienti affetti da glaucoma (aumento della pressione oculare interna) devono usare Venlafaxin retard Zentiva con prudenza.
Livelli di acqua e minerali
Venlafaxin retard Zentiva deve essere utilizzato con attenzione anche in pazienti con insufficiente apporto e aumentata espulsione di liquidi (urina, sudore), inclusi pazienti anziani e pazienti trattati con diuretici (medicamenti per aumentare l'eliminazione dei liquidi). Informi il suo medico se in precedenza ha avuto bassi valori di sodio nel sangue (iponatriemia).
Ipersensibilità/allergia
Se si manifesta una reazione allergica, ad es. un'eruzione cutanea od orticaria, informi subito il suo medico.
Irrequietezza/movimenti involontari
Venlafaxin retard Zentiva può provocare la sensazione di irrequietezza o l'incapacità a restare seduti o in piedi tranquilli. Se ciò si verificasse, deve informarne il medico.
Alcol
Non beva alcol durante il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva. L'uso concomitante con l'alcol può causare stanchezza estrema e stato di incoscienza e peggiorare i sintomi della depressione e di altre patologie, come i disturbi d'ansia.
Reazioni da sospensione in caso di interruzione del trattamento
La terapia con Venlafaxin retard Zentiva non deve essere sospesa bruscamente per non dare origine a possibili effetti collaterali. Sono stati osservati i seguenti sintomi da sospensione: senso di angoscia o eccitazione, cefalea, sintomi simil-influenzali, disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni intensi), nausea, vomito, disturbi della sensibilità (comprese parestesie [alterata sensibilità ad es. formicolio, intorpidimento o sensazione dolorosa di bruciore]), capogiro, tremori, compromissione della visione e pressione sanguigna elevata. La maggior parte dei sintomi da astinenza non sono gravi e regrediscono spontaneamente. Alla modifica dello schema posologico di Venlafaxin retard Zentiva e anche durante la sospensione si sono osservati suicidio/pensieri di suicidio e aggressività (cfr. sopra «Pensieri di suicidio e aggravamento della sua depressione o del suo disturbo d'ansia»). Può pertanto essere necessario che il suo medico riduca gradualmente la dose nell'arco di più settimane o mesi in caso di interruzione del trattamento con Venlafaxin retard Zentiva.
Disfunzioni sessuali
Venlafaxin retard Zentiva appartiene ai cosiddetti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI), che possono causare disfunzioni sessuali.
Sono stati riportati casi di disfunzioni sessuali persistenti in cui i sintomi sono proseguiti nonostante l'interruzione del trattamento con SNRI.
Test di laboratorio
Venlafaxina retard Zentiva può interferire con alcuni test di laboratorio per individuare altri medicamenti o stupefacenti. Se deve sottoporsi a un test di laboratorio, avverta il medico o l'ospedale che sta prendendo Venlafaxin retard Zentiva.
Capacità di reazione/capacità di condurre un veicolo
Questo medicamento può ridurre la capacità di reazione, la capacità di condurre un veicolo e la capacità di utilizzare attrezzi o macchine! Le reazioni individuali all'inizio della terapia e la loro rilevanza in relazione all'uso di certe macchine e alla guida di autoveicoli devono essere valutate dal suo medico.
Informi il suo medico o il suo farmacista, nel caso in cui
- soffre di altre malattie
- soffre di allergie o
- assume altri medicamenti (anche acquistati di sua iniziativa) o li applica esternamente.
Si può assumere Venlafaxin retard Zentiva durante la gravidanza o l'allattamento?
Informi il suo medico se è in stato di gravidanza o desidera diventarlo. In gravidanza Venlafaxin retard Zentiva può essere assunto esclusivamente su prescrizione medica.
Si accerti che la sua ostetrica e/o il suo medico siano informati del fatto che lei assume Venlafaxin retard Zentiva. Con l'impiego di medicamenti simili (SSRI) durante la gravidanza, può aumentare il rischio di una grave patologia nel bambino. Si tratta dell'aumento persistente della pressione sanguigna nella circolazione polmonare (ipertensione polmonare persistente) nel neonato. In questi casi, il bambino presenta un respiro più rapido e ha un aspetto bluastro. Questi sintomi iniziano di solito durante le prime 24 ore dopo la nascita. Se il suo bambino dovesse presentare questi disturbi, dovrà rivolgersi immediatamente alla sua ostetrica e/o al suo medico.
Quando le donne assumono Venlafaxin retard Zentiva nelle fasi avanzate della gravidanza, nei neonati possono comparire, immediatamente o poco dopo la nascita, i seguenti sintomi: difficoltà a nutrirsi, disturbi del sonno, difficoltà respiratorie, convulsioni, difficoltà di regolazione della temperatura corporea, tasso glicemico basso, tremori, muscolatura tesa o eccessivamente rilassata, vomito, irascibilità e pianto continuo. Qualora il suo neonato dovesse manifestare uno qualsiasi di questi sintomi contatti il suo medico.
Nelle donne che durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza assumono medicamenti simili a Venlafaxin retard Zentiva, i cosiddetti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI), la maggiore concentrazione di serotonina e noradrenalina può aumentare il rischio di pre-eclampsia (gestosi). Inoltre, l'assunzione di tali medicamenti verso la fine della gravidanza può aumentare il rischio di gravi emorragie vaginali subito dopo il parto (la cosiddetta emorragia postpartum), specialmente se ha manifestato disturbi emorragici in passato. Il suo medico o la sua ostetrica devono essere informati che assume Venlafaxin retard Zentiva affinché possano consigliarla adeguatamente.
Venlafaxin retard Zentiva passa nel latte materno. Sussiste il rischio di un effetto sul bambino.
Durante il trattamento con Venlafaxin retard Zentiva non è permesso allattare. Qualora dovesse essere indispensabile l'assunzione del preparato è necessario interrompere l'allattamento.
Come usare Venlafaxin retard Zentiva?
La posologia e la durata della terapia vengono adattate dal medico individualmente per lei.
La dose abituale giornaliera raccomandata per il trattamento della depressione è di 1 capsula di Venlafaxin retard Zentiva da 75 mg una volta al giorno. Se necessario, in caso di depressione il medico può aumentare gradualmente la dose finché si manifesti l'effetto voluto, per poi ridurla nuovamente fino al dosaggio abituale. Per questo motivo è possibile che il medico le prescriva capsule più forti oppure che aumenti il numero di capsule prescritte al giorno. La dose giornaliera massima è di 375 mg.
La dose abituale giornaliera raccomandata per il trattamento del disturbo d'ansia generalizzata e del disturbo d'ansia sociale è di 75 mg.
Il trattamento dei disturbi di panico usualmente inizia con l'assunzione durante i primi 7 giorni di terapia di 1 capsula da 37.5 mg di Venlafaxin retard Zentiva al giorno, mentre in seguito la dose deve essere aumentata a 75 mg una volta al giorno.
Nell'ansia generalizzata, nel disturbo d'ansia sociale e nei disturbi di panico, la dose massima è di 225 mg al giorno.
L'assunzione deve avvenire preferibilmente durante i pasti. Le capsule a rilascio prolungato devono essere ingerite intere e non masticate, con del liquido. Le capsule non devono essere divise, schiacciate, masticate o sciolte.
Venlafaxin retard Zentiva capsule vanno assunte 1 volta al giorno al mattino o alla sera circa allo stesso orario.
Se ha assunto una quantità maggiore del dovuto di Venlafaxin retard Zentiva, consulti immediatamente il suo medico. Il sovradosaggio può essere pericoloso per la vita, specialmente con l'uso concomitante di alcol e/o determinati medicinali (cfr. «Quando è richiesta prudenza nella somministrazione di Venlafaxin retard Zentiva?»). I sintomi di un eventuale sovradosaggio possono comprendere un battito cardiaco rapido, alterazioni dello stato di vigilanza (dalla sonnolenza al coma), visione sfocata, convulsioni o crisi convulsive e vomito.
Se avesse dimenticato di assumere una dose di Venlafaxin retard Zentiva, la assuma non appena se ne ricorda. Se tuttavia fosse già il momento di assumere la dose successiva, salti la dose dimenticata e assuma una sola unica dose come di solito.
Non interrompa bruscamente il trattamento, né riduca il dosaggio, senza prima aver consultato il suo medico, anche se dovesse sentirsi meglio. Una riduzione del dosaggio o un'eventuale interruzione del trattamento deve avvenire gradualmente e lentamente e in accordo con il suo medico. È noto che compaiono effetti collaterali quando l'assunzione di Venlafaxin retard Zentiva viene interrotta, soprattutto quando Venlafaxin retard Zentiva viene sospeso bruscamente o quando la dose viene ridotta troppo rapidamente. Possono comparire i seguenti disturbi: sensazioni di angoscia o di eccitazione, mal di testa, sintomi simil-influenzali, disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni intensi), nausea, vomito, disturbi della sensibilità (comprese parestesie [alterata sensibilità, p.es. formicolio, intorpidimento o sensazione dolorosa di bruciore]), capogiro e tremori.
Sino a oggi, l'uso e la sicurezza di Venlafaxin retard Zentiva nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni non sono stati esaminati (cfr. anche il paragrafo «Quando non si può assumere Venlafaxin retard Zentiva?»).
Non modifichi di propria iniziativa la posologia prescritta. Se ritiene che l'azione del medicamento sia troppo debole o troppo forte, ne parli al suo medico o al suo farmacista.
Quali effetti collaterali può avere Venlafaxin retard Zentiva?
Non si preoccupi se, dopo l'assunzione di Venlafaxin retard Zentiva, dovesse notare piccole palline o granuli bianchi nelle feci. Nelle capsule a rilascio prolungato di Venlafaxin retard Zentiva si trovano piccoli sferoidi (piccole palline bianche) che contengono il principio attivo e lo cedono durante il passaggio gastrointestinale. La struttura dello sferoide non si scioglie e viene espulsa con le feci.
Gli effetti indesiderati si manifestano perlopiù all'inizio della terapia o con l'assunzione di dosi elevate. In generale i sintomi diminuiscono di intensità e di frequenza durante il proseguimento della terapia.
Reazioni allergiche
Se compaiono i seguenti effetti collaterali, interrompa immediatamente il trattamento e contatti il suo medico o si rechi al pronto soccorso del più vicino ospedale: sensazione di costrizione nel torace; respiro fischiante, difficoltà a deglutire o a respirare, gonfiore del viso, della faringe, delle mani o dei piedi; nervosismo o ansia; capogiro; sensazione di pulsazione; improvviso arrossamento delle mani e/o sensazione di calore; intensa eruzione cutanea; prurito o orticaria.
Effetti collaterali gravi
Se nota uno dei seguenti segni, probabilmente avrà bisogno dell'urgente intervento di un medico:
- disturbi cardiaci (frequenza cardiaca aumentata o irregolare, pressione sanguigna aumentata)
- respiro affannoso, fiato corto e aumento della temperatura, respiro affannoso, dolori al torace
- disturbi agli occhi (visione sfocata, pupille dilatate)
- disturbi a carico del sistema nervoso (capogiro, formicolio, disturbi motori, convulsioni o crisi convulsive)
- disturbi psichiatrici come iperattività ed euforia
Con l'assunzione di Venlafaxin retard Zentiva possono manifestarsi i seguenti effetti collaterali:
Molto comune (riguarda più di 1 utilizzatore su 10)
Insonnia, cefalea, capogiro, stordimento, nausea, secchezza della bocca, costipazione, sudorazione eccessiva.
Comune (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 100)
Appetito ridotto, nervosismo, sogni insoliti, diminuzione della libido, senso di angoscia, irrequietezza, senso di inquietudine o incapacità di stare seduti o in piedi tranquilli (acatisia), assenza di orgasmo, parestesie (alterata sensibilità, ad es. formicolio, intorpidimento o sensazione dolorosa di bruciore), tremori, disturbi del gusto, disturbi della vista inclusi disturbi dell'accomodazione, dilatazione delle pupille (midriasi), tinnito, palpitazioni, tachicardia, aumento della pressione sanguigna, vampate di calore, respiro affannoso, sbadigli, diarrea, vomito, eruzione cutanea, prurito, sudorazione notturna, maggiore tensione muscolare, ritenzione urinaria, disturbi della minzione, minzione frequente, disturbi dell'eiaculazione, disturbi dell'erezione, affaticamento, debolezza, mancanza di forze, brividi, perdita di peso, aumento di peso.
Non comune (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 1'000)
Piccole emorragie cutanee, stati confusionali, eccitazione, senso di sovreccitazione o euforia, mancanza di partecipazione, allucinazioni, percezione di se stesso alterata, disturbi dell'orgasmo, digrignamento notturno dei denti, comportamenti suicidali e pensieri di togliersi la vita, aggressività, breve perdita di coscienza (sincope), spasmi (mioclonia), compromissione della coordinazione e dell'equilibrio, spasmi muscolari (discinesia), calo della pressione sanguigna col cambiamento di posizione, ipotensione, sanguinamenti del tratto gastrointestinale, variazioni dei valori del fegato, orticaria, perdita di capelli, reazioni di ipersensibilità alla luce, incontinenza urinaria, disturbi del ciclo mestruale (perdite fuori ciclo o più intense), aumento dei valori del colesterolo, fratture ossee.
Raro (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 10'000)
Disturbi del processo di produzione delle cellule del sangue, gonfiori della pelle o delle mucose, reazioni di ipersensibilità, disturbi nei livelli dei liquidi e dei sali, forti stati confusionali, convulsioni, contrazioni muscolari involontarie o movimenti muscolari incontrollati (distonia), glaucoma ad angolo stretto, disturbi del ritmo cardiaco (compresa la torsione di punta, che può tradursi in un disturbo del ritmo cardiaco potenzialmente letale), cardiomiopatia di Tako-Tsubo (una cardiomiopatia acuta indotta da stress che può causare sintomi simili all'infarto miocardico, ad es. respiro affannoso o dolori al torace), infiammazione del tessuto connettivo dei polmoni (malattia polmonare interstiziale che si manifesta principalmente sotto forma di respiro affannoso), respiro sibilante, fiato corto e aumento della temperatura, come nel caso di una polmonite (eosinofilia polmonare), pancreatite, disturbi della funzionalità epatica, insufficienza epatica, ittero, epatite, reazioni cutanee gravi (sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica), malattia infiammatoria della pelle e delle mucose, rottura delle cellule del muscolo scheletrico.
Può essere provocata la cosiddetta sindrome neurolettica maligna, i cui sintomi sono soprattutto presenza di stati febbrili, polso irregolare, disordini dello stato di coscienza e rigidità muscolare. Un'ulteriore effetto collaterale (la cosiddetta sindrome da serotonina), che può verificarsi in particolare nel caso di un uso combinato con altri medicamenti efficaci a livello di sistema nervoso centrale, è accompagnato da sintomi quali offuscamento della coscienza, rigidità e tremori muscolari, spasmi e febbre. In entrambi i casi di presenza dei sintomi descritti sopra, interrompa l'assunzione del medicinale e informi immediatamente il suo medico.
Molto raro (riguarda meno di 1 utilizzatore su 10'000)
Riduzione patologica delle piastrine (trombocitopenia), sanguinamenti delle mucose, aumento dei valori di prolattina nel sangue, disturbi motori spesso a livello facciale (discinesia tardiva), prolungamento della durata dell'emorragia.
Frequenza non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)
Ferite autoinflitte.
Nei pazienti di età superiore ai 50 anni che assumono medicamenti di questo tipo è stato osservato un rischio aumentato di fratture ossee.
Emorragie vaginali gravi subito dopo il parto (emorragia postpartum), cfr. ulteriori informazioni nella rubrica «Si può assumere Venlafaxin retard Zentiva durante la gravidanza o l'allattamento?».
Se osserva effetti collaterali, si rivolga al suo medico o al suo farmacista, soprattutto se si tratta di effetti collaterali non descritti in questo foglietto illustrativo.
Di che altro occorre tener conto?
Il medicamento non dev'essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Indicazione di stoccaggio
Venlafaxin retard Zentiva dev'essere conservato nella confezione originale a temperatura ambiente (15-25 °C) e fuori dalla portata dei bambini.
Il medico o il farmacista, che sono in possesso di un'informazione professionale dettagliata, possono darle ulteriori informazioni.
Cosa contiene Venlafaxin retard Zentiva?
Venlafaxin retard Zentiva
1 capsula a rilascio prolungato del principio attivo contiene 37.5 mg, 75 mg o 150 mg di venlafaxina e sostanze ausiliarie.
Numero dell'omologazione
58594 (Swissmedic).
Dove è ottenibile Venlafaxin retard Zentiva? Quali confezioni sono disponibili?
In farmacia, dietro presentazione della prescrizione medica.
Venlafaxin retard Zentiva capsule da 37.5 mg: confezioni da 7 capsule.
Venlafaxin retard Zentiva capsule da 75 mg o 150 mg: confezioni da 14, 28 e 98 capsule.
Titolare dell'omologazione
Helvepharm AG, Frauenfeld.
Questo foglietto illustrativo è stato controllato l'ultima volta nel maggio 2023 dall'autorità competente in materia di medicamenti (Swissmedic).